
"E' raro che una band riesca ad attirare tanta attenzione su di se con un solo disco all'attivo.
Frutto dei tempi che cambiano, dei My Space e dei You Tube, ma anche - alla vecchia maniera - dei tantissimi live che i Les Fauves, dalla provincia Modenese, hanno felicemente affrontato in Italia e non solo. Nati nel Luglio 2003 ad opera di Case Zebra e Pap Sfroocer, a cui si aggiunge presto al basso Sissy, i Les Fauves portano nel 2005 il loro garage rock malato di Cramps, Television, Violent Femmes e Devo fino al Festival Internazionale di Benicassim (FIB), all’Heineken Jammin’ Festival di Imola, e sui palchi italiani di spalla a gruppi come Dirty Pretty Things (gli ex Libertines), Art Brut o Gnarls Barkley. Tutti ottimi motivi perchè si sparga la voce fra stampa e pubblico. Con l'ingresso a Gennaio 2006 del tastierista Puxx ”The Lover” viene inciso "Our Dildo Can Change Your Life EP", 6 tracce fra R'n'R, Pop, Electro-Dance e New Wave celebrate perfino dall’inglese New Musical Express (NME). Le aspettative per il primo album, intitolato "NALT-1 A Fast Introduction", sono state altissime. Registrato e prodotto a fine 2006 all’Alpha Dept di Bologna da Giacomo Fiorenza e arrivato nei negozi sempre per Urtovox a Settembre 2007, il lavoro ha permesso di avere una visibilità internazionale, grazie anche ai contatti europei che hanno portato il quartetto a esibirsi in Belgio, Germania, Francia e Inghilterra per ben due tournè. A dimostrazione della capacità dei Les Fauves di varcare i confini - non solo quelli geografici ma anche quelli fra gli ormai datati "generi" musicali - la recente collaborazione con il duo techno dub londinese Swayzak; "Silent Luv", brano che fa parte della tracklist del loro nuovo album uscito ad Agosto 2007 per K7, si fregia infatti della firma e dell'interpretazione di Roberto Papavero di Les Fauves. Infine segnaliamo la recente importante collaborazione con il regista Gianni Zanasi che ha voluto "February Lullaby" di Les Fauves come pezzo principale del suo ultimo film "Non pensarci" uscito ad Aprile in tutti i cinema italiani ed europei!!!"
Biografia Tiny Tide:
Cosa vuol dire “Tiny Tide”? Nessuno lo sa, tranne forse Mark Zonda, l’autore delle canzoni di un gruppo che si sposta tra pop, glam-rock, elettronica e musica tweed, mantenendo come unica costante atmosfere stralunate di testi a metà tra Costello e Flaming Lips, che si trovano di volta in volta a parlare di adolescenti perse in cimiteri campestri, miracolosi gatti in fuga, ragazze morte in piscine abbandonate a febbraio, aggiungendo chiari riferimenti all’immaginario dei Beatles e spunti più iù criptici da film d’autore.
Dal vivo i Tiny Tide, freschi di un cambio di formazione che li ha portati ad una virata piu’ rock, hanno diviso il palco con Les Fauves e Amor Fou (Retro Pop, Officina 49), Holmes (Lego), Santa Dog (Mattatoio), Heike has the giggles e The Clever Square (il progetto Acoustic/Autistic), testando dal vivo i brani che andranno a comporre il futuro album “Februero”.
All’attivo il “The Ronta EP”, con il tormentone “Girls From Ronta” (che ha goduto di diversi passaggi radiofonici e viene distribuito col remix a cura dell’olandese Da Wikked nella compilation “Pop Nation“, della spagnola Bon Vivant Records) e le “cover autorizzate” degli amici messicani Bellanova e gli svedesi Lacrosse. La demo della morriseiana “The Psychopath At The Club” vede la collaborazione di Fabio Benni dei Le Man Avec Le Lunettes, mentre il brano “Rock In The Empire” apparirà nell’imminente secondo album del gallese “LeBleu”, nel progetto internazionale “The Rise and Fall of.. LeBleu”.
Rock, pop, beat, twee, sperimentazione, rimangono sempre a servizio di melodia e semplicità. Il tutto credendo fermamente nella forza dei brani, che la band ripropone ogni volta con piglio ed estro diverso, a seconda del contesto in cui si ritrova a strimpellare.
1 commento:
Chiaramente Tweed = Twee XD
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