
Nuovo appuntamento live al Retro PoP in collaborazione con Go Down Records!!!
Gli OJM provengono dalla provincia di Treviso e nascono a maggio del 1997.
Il gruppo è riuscito subito a farsi notare da giornalisti ed addetti ai lavori italiani, creando uno stile personale che abbina al rock grezzo sonorità psichedeliche, assorbendo in modo magistrale le lezioni di Blue Cheer, Black Sabbath, MC5, GRAND FUNK. Il loro primo disco "Extended Playing" uscito per Agitato Records/Venus nel febb. 2001 ha venduto più di 1000 copie; nel marzo 2002 la casa discografica Beard of Stars Records/Self ha pubblicato il primo album degli OJM, "Heavy", prodotto da PAUL CHAIN e, aiutato dal video di “The Sleeper” in rotazione nelle tv specializzate (Rock TV, ReteA, Mtv,ecc..), a distanza di pochi mesi, ha esaurito la prima tiratura del disco. Ad ottobre 2002, Massimo (Batteria) e Matteo (Basso), hanno continuato a collaborare con PAUL CHAIN suonando in due canzoni su "Container" (album edito da BEYOND PROD.) e accompagnandolo in tour per l'Italia; ma è con "Heavy" che parte l'avventura al di fuori dei confini italiani, sia grazie a Beard of Stars, distribuita in tutto il mondo (cargo, centurymedia, abraxas, high been music, self), sia dall'attenzione che le riviste estere hanno rivolto ad "Heavy" con tante recensioni ed interviste su giornali e webzine di tutto il mondo (Kerrag!, stonerrock.com, stonedgods, metal hammer Greco, Francese ecc…).
Nel frattempo lo stile e l'attitudine degli OJM ha virato verso lidi più rock 'n' roll, pubblicando a maggio 2003 lo split in 7" con gli inglesi Gorilla, sempre per Beard Of Star. A ottobre 2003 si chiudono nel loro studio personale per dare vita a “The Light Album”, uscito a maggio 2004 per Go Down Recors, distribuito in Italia da Audioglobe ed in Europa da Sonic Rendevouz, un album in leggero perchè lo stoner iniziale dei primi due album si è ammorbidito verso sonorità garage/psichedeliche, mantenendo comunque l'impatto ed il muro di suono che li ha sempre contraddistinti ma avvicinandosi a sonorità piu' sporche: la rabbia si è trasformata in aggressività! L’uscita del disco accompagnato dal video di “Talking About Revolutions” porta i nostri eroi sugli schermi delle maggiori music television italiane (MTV, ROCKTV, ALL MUSIC, ecc) ed un importante riscontro di pubblico e di critica.
Dal vivo hanno alle spalle miriadi di concerti e ben due tour in Inghilterra, live show intensi, selvaggi e travolgenti, degni dei migliori maestri d’oltreoceano, dividendo il palco con DKT / MC5, Motorpsycho, Brant Bjork, Gorilla, Marlene Kuntz, Hardcore Superstar, Nebula, Josiah, Fleshtones e molti altri.
Dopo l’uscita di “The Light Album” in squadra Alex Germany alla chitarra (al posto di Frank Puglie) ed Andrew Pozzy al basso (al posto di Matt Bordin) potenziando il loro groove e la loro energia, diventando un cannone che spara palle di decibel proponendo un mix di stoner, psichedelica e rock n roll zeppelinianamente sonico alla stesso tempo!!
Ad maggio 2006 è uscito “I GOT TIME” in vinile 7” edizione limitata 500 copie con ospite nel brano omonimo Brant Bjork ed a marzo 2007 sono entrati in studio con un produttore d’eccezione: Michael Davis degli storici MC5! L’album “Under The Thunder” è uscito a fine ottobre con ottimo successo di critica e pubblico ed ora saranno in tour in francia e germania nei piu’ rinomati festival estivi!
Heike has the giggles (= Heike ha la ridarella) sono: Emanuela Drei (voce e chitarra), Matteo Grandi (basso e voce) e Guido Casadio (batteria). Vent’anni in media.
Il trio si forma nel Settembre 2006 a Solarolo, piccolo paesino in provincia di Ravenna relativamente noto.
Due demo all’attivo, "Next, please" (Maggio 2007) e “How to giggle” (Novembre 2007), ed una ventina di concerti in Emilia-Romagna; tra i più importanti: M.E.I. 2007 (in seguito al raggiungimento del primo posto nel concorso Faenza Rock 2007), Vox Club e Diagonal Loft Club.
Di loro è stato detto: << Nervosi, ariosi, briosi, fantasiosi. Sappiate che gli Heike has the giggles sono come se PJ Harvey cantasse con gli Arctic Monkeys, come se Patti Smith fosse stata adottata dalla band del primo Joe Jackson, come se Laura Pausini non fosse mai esistita. >>
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